Raffaiuoli beneventani (taralli pasquali)
Oggi ho preparato questi taralli al naspro che nel mio paese di origine (al confine tra irpinia e sannio) vengono chiamati raffaiuoli e preparati nel periodo pasquale. Anche se omonimi non vanno confusi con i raffaiuoli napoletani a base di pan di Spagna e tipici del periodo natalizio. Vengono anche chiamati taralli scaurati perchè vanno prima bolliti e poi infornati. Mia madre (e mia nonna prima di lei e per tante generazioni ancora precedenti) li cuoceva nel forno a legna e mentre li preparava mi raccontava la leggenda del mese di marzo secondo la quale Marzo era il più cattivo di tutti i mesi suoi fratelli, ed era solito vessare la popolazione con grandine, freddo e pioggia. All'arrivo del fratello Aprile tutti gioivano perché era andato via Marzo pazzo. Perciò offeso, Marzo si fece prestare quattro giorni dal fratello Aprile e in quei giorni scatenò un putiferio. A questa leggenda è legata la credenza secondo cui se piove nei primi 4 giorni di Aprile pioverà per altri 40 giorni.
Speriamo allora che esca il sole e assaggiamo questi dolcetti pasquali!
Ingredienti
Per i taralli
5 uova
farina (tipo 00) 500g
mezzo bicchiere di olio (circa)
un pizzico di sale
Per la glassa
un albume
125 g di zucchero a velo
Esecuzione
Impastare la farina con le uova e l'olio, quindi modellare la pasta per ottenere i taralli.
Far riposare per circa due ore su un canovaccio.
Portare a bollore in una pentola due litri d'acqua e lessare i taralli fino a quando non riaffiorano.
Riporre i taralli lessati su un canovaccio ed incidere leggermente con un coltello.
Infornare per 30 minuti, inizialmente a 200 gradi e dopo cinque minuti abbassare a 180 gradi per altri 25 minuti.
Preparare il naspro frullando l'albume con lo zucchero a velo.
Versare il naspro sui taralli e metter in forno per altri due minuti.
Una volta sfornati decorare a piacere.
Grazie per la ricetta
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